TORINO
TIPOGRAFIA E LIBRERIA SALESIANA
1880. {1 [385]} {2 [386]}
[è premesso alle opere ristampate solo parzialmente; è premesso agli scritti attribuiti o attribuibili a Don Bosco]
INDEX
L’uomo vive d’imitazione; e l’altrui buono o cattivo esempio è in ogni tempo sorgente inesausta di grandi vizi e di grandi virtù.
Però, se i tristi vantano il loro proselitismo nelle brutture del peccato e nell’ignominia dell’empietà, i buoni in iscambio coi soavi profumi delle loro virtù e colla potente attrattiva del buon esempio moltissimi allettano a seguirne le pedate; che il buon esempio impone alla mente, sto per dire, ed a sua posta ne dirizza o cambia le idee; al cuore, e segretamente in meglio ne trasforma gli affetti; perchè esso non pur pone le virtù in rilievo spiccato, dipingendole nelle più vaghe prospettive, ma le mostra di facile accesso, anzi vive ed operanti ne' fatti egregi degli uomini virtuosi e pii. Di questi s. Agostino meditando le gloriose gesta, sentivasi nascere in cuore ardente desiderio d’essere migliore. Onde efficacemente provocato e sospinto dal sentimento d’emulazione, diceva: Se questi e quegli seppero arricchirsi di tante e sì belle virtù, perchè non sarò virtuoso io pure? Furono essi forse di natura differente dalla mia? Si iste etille,cur non ego? Fu allora che quell’anima generosa sorse dall’abisso della voluttà all’altezza del sacrifizio; fu allora che libratasi a sublime volo, abbandonò {3 [387} per sempre le limacciose valli del mondo e giunse a toccare le altissime vette del monte santo, della cristiana perfezione.
Mossi da queste gravi considerazioni, ed anche perchè richiesti da parecchi amici e da riguardevoli personaggi, di buon grado facciamo di pubblica ragione alcune biografie di Salesiani, che si segnalarono nell’esercizio delle cristiane virtù, intimamente convinti e persuasi di far cosa grata ai benevoli lettori, non che di giovare al buon costume della crescente generazione, cui di preferenza volgiamo le incessanti nostre sollecitudini.
Dio voglia che queste poche pagine sieno seme fecondo che un dì abbia a fruttare a qualche anima la vita eterna! Sarebbero ad usura ripagate le povere nostre fatiche.
Il chierico Carlo Beccaio sempre si segnalò per pietà, ubbidienza ed esatto adempimento di tutti i suoi doveri e si può dire essere stato tra noi un vero esemplare. Nacque egli in Murialdo di Mondovì il 19 Settembre 1844. Figlio unico di Nicolò e di Paola Conzeno formava il solo oggetto delle loro cure e sollecitudini. Nascosta e tranquilla passò la sua infanzia sotto la perfetta obbedienza ai suoi genitori, applicato agli esercizi della pietà e dei servizi casalinghi. Fuggì sempre i tristi compagni ed avendo {4 [388]} {5 [389]} {6 [390]}